Tra le molte pagine delle opere di JRR Tolkien alcune delle più belle sono quelle dedicate alla Prima Era della Terra di Mezzo. Fu un’era piena di eventi e avventure che misero alla prova gli eroi più potenti tra gli Elfi, gli Uomini e i Nani. Un’era piena di gesta straordinarie, la cui memoria rimase viva e intensa per molte migliaia di anni. I canti sulla splendida terra del Beleriand potevano essere ascoltati a Gondor ancora ai tempi di Aragorn. Il Beleriand è il palcoscenico in cui avvengono quasi tutti gli eventi della Prima Era, comprese le battaglie più grandi contro il primo Signore Oscuro Morgoth, di cui Sauron è semplicemente uno dei suoi luogotenenti.
Siamo ben oltre la metà del Silmarillion, le fortune degli Elfi iniziano a diminuire. Morgoth governa un’enorme fortezza settentrionale – Thangorodrim – circondata da montagne e distrugge i suoi nemici attraverso il potere concentrato della sua volontà malvagia, il più delle volte incarnato nella figura di Glaurung, un “drago di fuoco” per antonomasia. Le armate di Morgoth sono migliorate nel tempo e a ogni battaglia hanno preso lentamente l’iniziativa fino a sconfiggere anche la potenza dei Noldor, i più potenti tra gli Elfi.
Le battaglie della Prima Era furono enormi rispetto a quelle narrate ne Il Signore degli Anelli. Ne Il Silmarillion e in altri scritti, Tolkien descrive in dettaglio la Battaglia delle Lacrime Innumerevoli (Nirnaeth Arnoediad in elfico), la quinta e più grande battaglia della Guerra dei Gioielli. In quella battaglia, solo l’esercito elfico di Gondolin era forte di 10.000 guerrieri, e tuttavia era solo una parte delle forze totali che affrontarono Morgoth. Le forze stimate coinvolte da entrambe le parti per la Battaglia delle Lacrime Innumerevoli ammontano a quasi 750.000.
Nella Nirnaeth Arnoediad le cose andarono davvero male per gli Elfi. Letteralmente, oltre che in senso figurato: mentre gli Elfi Noldor cercarono di radunarsi e raccogliere tutti gli alleati, Morgoth dimostrò di aver pensato alla guerra molto più di loro. Doveva essere una battaglia decisiva per riconquistare i gioielli rubati da Morgoth e liberare il continente del Beleriand. Invece, dopo lo scontro il suo braccio si allungò lontano, abbracciando dal Thangorodrim fino alle estremità del Beleriand. E ancora una volta apparve il padre dei draghi, Glaurung.
Grazie a uno studio, non privo di approfondimenti tattico-militari, viene messa in luce l’importanza centrale di questa battaglia, che molti lutti portò agli Elfi e che mise fine a ogni velleità di poter scacciare il male definitivamente. Per questo nelle leggende della Terra di Mezzo «molte canzoni sono ancora cantate e molte storie sono ancora raccontate dagli Elfi della Nirnaeth Arnoediad, la Battaglia delle Lacrime Innumerevoli, in cui Fingon cadde e il fiore degli Eldar appassisce».
Di tutto questo tratta il libro La Battaglia delle Innumerevoli lacrime – la storia dietro la cronaca di Gianluca Meluzzi, con un Emanuele Manfredi in stato di grazia, al suo apice con le illustrazioni mozzafiato e delle mappe dettagliate. Il volume verrà presentato a Lucca Comics and Comics, ma lo potete trovare già in pre-ordine.