La nascita delle Cronache del Crepuscolo

Cari lettori,
vi sveliamo uno dei prossimi progetti a cui stiamo lavorando: si tratta de Le Cronache del Crepuscolo, romanzo fantasy scritto da Ivan Sgandurra, con forti ispirazioni tolkieniane e radici profonde nel gioco di ruolo!!! Lasciamo all’autore stesso il racconto della genesi di questa nuova saga, di cui presto apriremo la pre-vendita e a fine settembre dovremmo riuscire a pubblicare.

COME NASCE UN MONDO

Ivan SgandurraNel 1998, un piccolo gruppo di amici appena tornati da Milano dopo cinque anni di università mi parlò per la prima volta di giochi di ruolo; accettai quindi di creare un mio personaggio e di unirmi a una campagna che stava per iniziare. Non avrei mai immaginato che quello sarebbe stato il primo passo delle Cronache del Crepuscolo. Mi ero laureato da poco in Storia e stavo muovendo i primi passi nel mondo del lavoro, ma quella strana avventura iniziò presto a occupare buona parte del mio tempo libero.
Come accade per molte storie, anche quella della prima campagna (che anni dopo chiamammo di Elbradil) nacque quasi per caso: era un canovaccio ideato dal mio amico e master Nicola, che coinvolgeva una banda di assoluti neofiti. Avvenne tutto in Abruzzo, e anche Nicolas Gentile della futura Contea Gentile si affacciò per vedere cosa stessimo combinando.
Così iniziammo a giocare ben tre campagne; fu soprattutto la prima a stupirmi per gli archetipi del fantastico che animavano il nucleo “segreto” della trama e da giocatore mi chiedevo quanto esso fosse davvero sviluppato e quanto invece solo abbozzato. In particolare, si sussurrava di due draghi, poi diventati Horus e Ilwë, che non erano veramente tali, ma araldi di qualcosa di molto più profondo e antico.
La campagna durò quasi quattro anni, diramandosi e arricchendosi sempre di più grazie al contributo di tutti i giocatori. Poi, quasi improvvisamente, tutto finì, sia per eventi di gioco (alcuni personaggi si scontrarono fra loro, spinti da ideali opposti) sia per i nostri percorsi di vita, che andavano divergendo.
Di fronte a questo vuoto, cominciai quindi a prendere nota di quanto era accaduto e scrissi in un paio di anni due abbozzi di romanzo, Il Padre Oscuro e Il Tesoro del Cornar, distantissimi dal livello di approfondimento e dall’ampio respiro che avrei desiderato. Per questo ne congelai la stesura e sentii addirittura la necessità di ritirare gran parte delle copie che avevo autopubblicato, rimandandone la rielaborazione a un futuro lontano.
Generico - dadi e tavolo di gioco 01Verso il 2004, un’altra tappa fondamentale: Nicola propose di iniziare una seconda grande campagna, che però fallì dopo sei mesi e una dozzina di sessioni, ma portò con sé un regalo prezioso. Nicola aveva deciso di ambientare la campagna nello stesso mondo, ma migliaia di anni prima, incentrandola su alcuni elementi così vicini ai miti degli eroi fondatori da farmi venire un’idea: ricreare attraverso la scrittura quell’ampio respiro che era mancato alla vecchia campagna. Avevo bisogno del mio Silmarillion, cioè di frammenti di racconti di altre epoche. Era l’unico modo per dare profondità, sia mitica che storica, alla vecchia campagna interrotta.
Inventai quindi il Mare delle Sabbie, insieme a una gigantesca foresta nel sud del mondo. Atlantide era la base mitica della vecchia e della nuova campagna, ma cosa era davvero avvenuto? E cosa si celava oltre l’Oceano? I personaggi che comparivano in entrambe le campagne, come Nusquam, Nezimer e Herumornie, quale rapporto avevano fra loro, oltre ad essere dei classici signori oscuri? E chi erano i veri malvagi?
Iniziai così a disegnare il mondo su un gigantesco foglio di carta (ora sostituito da un software apposito). Delineai ogni continente, estendendo e completando la mappa della prima campagna, che conteneva allora solo l’Impero del Cornar, l’Eptapoli e le Marche di Confine. Ovviamente, le zone ancora “bianche” erano numerose, ma le catene montuose, i fiumi maggiori e i regni più lontani, nominati ma mai visitati in gioco, acquisivano sulla mappa una loro concretezza geografica. Ancora oggi continuo a dettagliarla, aggiungendo particolari nelle zone bianche, sessione dopo sessione.
Accanto alla geografia, venne ovviamente la storia; con essa arrivarono quindi il mito e i culti, nonché l’ascesa e il declino di imperi e città, perché nulla poteva resistere allo scorrere del tempo, e campagne lontane secoli o millenni fra loro dovevano essere ambientate in un panorama del tutto diverso, eppure in qualche modo coerente.

CONTINUA E FINISCE NELL’ARTICOLO DELLA PROSSIMA SETTIMANA

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