L’Idra del Friuli così simile alle fonti di Tolkien

Prosegue il nostro viaggio sui Draghi in Italia. Dopo aver illustrato il progetto, aver presentato i due attori principali, il mitico Emanuele Manfredi ai pennelli e l’espertissima Andrea Wise alla tastiera, abbiamo iniziato a descrivere alcune leggende raccolte: in leggende italiane provenienti da Valle d’Aosta, Trentino e, in parte, Sardegna e Toscana, avevamo trovato almeno due caratteristiche dei draghi – il sangue e lo sguardo – che Tolkien aveva ben presenti nel raccontare i draghi della Terra di Mezzo, soprattutto con Glaurung, il padre di tutti i draghi.
In Italia, abbiamo scritto del drago dei ghiacci della Valle d’Aosta, poi della leggenda di Santa Brigida, in alta Valle Brembana, in Lombardia, poi dei draghi della Liguria sono mostri marini enormi e ancora delle lingue di drago pietrificate di Venezia, per giungere infine alla Romagna: terra di draghi, santi e cavalieri.

Per completare tutto il nord Italia manca all’appello solo il Friuli Venezia Giulia.

forte di OsoppoNaturalmente, anche questa regione ha molti leggende sui draghi. Oggi ho scelto di parlare del drago di Osoppo. Questo luogo fu in ogni epoca strettamente legato al più celebre dei suoi colli, denominato “il Forte” da cui forse trae anche il nome (Os-Oppidum: “luogo fortificato”), che fu utilizzato nei secoli per la sua posizione strategica sia come elemento del sistema difensivo militare, sia come luogo di controllo delle vie che dal nord scendevano per attraversare la piana. Ma non fu sempre così. Si racconta che la piana di Osoppo, secoli e secoli fa, fosse un enorme lago, alimentato dalle acque del fiume Tagliamento. Le indagini geologiche lo confermano. Ma non confermano però le cause della scomparsa del lago, attribuite dalle leggende proprio a un drago!

Nelle acque del lago, infatti, imperversava quello che è stato chiamato il drago di Osoppo. 

Fumetto-Drago-OsoppoLa leggenda dice che una volta la collina di Osoppo era un’isola in mezzo al lago e che ci vivesse un drago. Era una bestia enorme che sputava fuoco e sollevava onde impressionanti e venti fortissimi ogni volta che si alzava in volo. Soprattutto, era dotato di alito pestilenziale: una sua sola soffiata bastava a stendere i contadini più massicci. Il drago però aveva sette teste, quindi tecnicamente era un’Idra, come quella dell’Apocalisse o quella di Lerna uccisa da Ercole. Mangiava con tutte e sette le bocche e ogni volta erano sette pecore. Aveva però uno stomaco solo, per cui doveva inghiottirle una alla volta, altrimenti non riusciva a digerirle bene. Il drago raggiungeva i paesi intorno al lago nuotando, non volando. Questo forse perché nuotando riusciva a cogliere di sorpresa le bestie in riva al lago o perché fosse costretto a farlo solo al ritorno (con la pancia piena era forse troppo pesante per volare).
HydraGli abitanti dei paesi intorno al lago erano stufi delle continue razzie del drago e così chiamarono un eremita per scacciarlo. L’eremita ci riuscì, a furia di esorcismi, e lo sprofondò negli abissi. La voragine che si aprì ad inghiottire il drago provocò un tale terremoto che il lago si svuotò e il fiume Tagliamento cambiò il suo corso. L’eremita, a ricompensa della sua fatica, volle solo che si costruisse una chiesa sul colle dove egli aveva scongiurato il drago. Mentre, la creatura dovrebbe essere sepolta non si sa quanto profondamente nel luogo in cui cadde, cioè proprio sotto la collinetta che su cui sorge il Forte di Osoppo! Tra l’altro, ora è in disuso, ma i sotterranei si possono visitare, quindi i più coraggiosi di voi potrebbero cercare veramente i resti del drago!

Non ci crederete, ma anche in questo caso, ho scoperto un collegamento con Tolkien!
Osoppo faceva parte nell’Alto Medioevo di un più vasto sistema difensivo che proteggeva tutto il ducato del Friuli governato dai Longobardi. Sigurd uccide il drago FafnirE dopo l’Alto Medioevo il pellegrinaggio verso i santuari romani e in particolare verso quello di Monte Sant’Angelo sul Gargano si internazionalizza divenendo un fenomeno di portata europea. Non è un caso se quasi tutti i “San Michele” del Friuli si collocano in vicinanza di testimonianze longobarde. L’età longobarda è la fase aurea del culto dell’arcangelo in Friuli: i centri d’irradiazione sono stati i capisaldi longobardi, castra o monasteri che fossero: oltre a Osoppo ci sono Cividale, Castelmonte, Cormòns, Nimis, Gemona, Ibligo, Artegna, Ragogna, Sesto al Règhena, ecc. L’arcangelo Michele infatti appare ben trentacinque volte in luoghi in cui le indagini archeologiche ci rivelano presenze longobarde, o nelle vicinanze (a Invillino, Artegna, Gemona, Tricesimo,  Fagagna, Moruzzo, Cividale, Campeglio, Castelmonte, Forame, Nimis, Pechinje di Savogna, Remanzacco, Sant’Andràt dello Judrio, Udine, Cormòns, Gorizia, Romàns d’Isonzo).

Il culto all’Arcangelo Michele è documentato fin dalle origini cristiane e la sua figura ha spesso sostituito una divinità pagana, ereditandone qualche attributo. Il culto micaelico del santo guerriero che uccide il drago simbolo del demonio, ebbe diffusione vastissima tra i Longobardi. Esso veniva familiarmente assimilato al miti nordici di Sigfrido che uccide il drago Fafnir e di Beowulf che uccide Grendel. Sono queste le fonti dirette di Tolkien per i suoi draghi, soprattutto per Smaug e Glaurung!!!

Con quest’articolo si conclude la panoramica sulle leggende sui draghi nelle regioni del nord Italia. Ormai siamo vicini all’uscita del volume…

Prima di concludere vogliamo lasciarre la parola all’artista Emanuele Manfredi e poi alla scrittrice Andrea Wise per un paio di racconti in anteprima! L’appuntamento è fra due settimane.

E se proprio non potete aspettare, andate a vedere i draghi illustrati da Emanuele Manfredi qui

4 Comments

  • Posted Marzo 27, 2024 10:56 am 0Likes
    by Felicia Maria Nuzzo

    Ciao Roberto, trasportata dal tuo entusiasmo che contagia mi sono ricordata che in un libro di racconti popolari della Campania, di cui sono originaria, c’ è la storia di un figlio illegittimo di un re che uccise un “dragone” e … indovina? questo racconto lo ha scritto il Basile in napoletano antico. Quindi penso che durante il periodo successivo al medioevo ci sono racconti che tramandati a voce siano stati scritti successivamente e ci sono anche i draghi. Forse Tolkien ne sapeva sicuramente qualcosa.

    • Posted Marzo 27, 2024 3:50 pm 0Likes
      by roberto_arduini

      Cara Felicia,
      è il famoso “Lo cunto de li cunti” di Basile. Bellissimo, come il film tratto da esso.
      La Campania è una regione ricchissima di leggende!
      Grazie
      Roberto

  • Posted Marzo 27, 2024 11:35 am 0Likes
    by Maria Sferratore

    Complimenti per le ricerche effettuate:interessanti,approfondite,ricche di riferimenti storici ed etnografici..insomma,leggende e storie del Medioevo…quelle che preferisco!

    • Posted Marzo 27, 2024 3:50 pm 0Likes
      by roberto_arduini

      Grazie dei complimenti, Maria!
      Un saluto
      Roberto

Comments are closed.